Serve pianificare per apprendere meglio?
Chi lavora con i bambini a scuola e chi più in generale si occupa del loro apprendimento sa bene quanto sia importante essere capaci di gestire al meglio tempi e spazi per una buona riuscita del lavoro, sia da parte dell’adulto che da parte del bambino.
Naturalmente, nessuno nasce con abilità di gestione, di pianificazione e di organizzazione in quanto queste rientrano in una serie di competenze evolutive, sono cioè capacità che si sviluppano nel tempo gradualmente con la crescita. L’adulto (insegnante, educatore o genitore che sia) può mettere in atto strategie e strumenti per permettere al bambino di sviluppare e affinare tali competenze e, di conseguenza, aiutarlo a gestire in modo efficace la propria vita quotidiana.
Cosa fare?
Il primo passo è mettere a disposizione del bambino un ambiente strutturato.
Che sia l’aula scolastica oppure la stanza in cui si fanno i compiti a casa, è fondamentale che ci siano ordine, routine, abitudini, regole chiare.
La confusione e il caos sono nemici dell’apprendimento, perché generano distrazioni e inutili perdite di tempo. I bambini devono sapere esattamente dove è il materiale che gli serve per svolgere un compito, senza dover andare ogni volta alla ricerca di quel quaderno o di una penna che scriva.
Mantenere l’ordine è il primo accorgimento per apprendere meglio e, come sappiamo, l’ordine ambientale favorisce l’ordine mentale: posizioniamo quindi quaderni, libri e materiali scolastici su un ripiano, in un mobiletto, in un cassetto facilmente raggiungibili dal bambino e incoraggiamolo a tenere quello spazio ordinato, riponendo al loro posto i materiali una volta che sono stati utilizzati per fare un compito o per svolgere un’attività.
**Il secondo passo è insegnare al bambino a pianificare. **
Come noi adulti utilizziamo l’agenda per organizzare le nostre giornate, anche il bambino può servirsi di strumenti che lo aiutino a focalizzare la distribuzione delle attività nel corso della giornata, quanto tempo ha a disposizione per svolgere un compito, quante pause poter fare per “ricaricare le batterie” e affrontare il compito successivo con impegno e attenzione.
In aula, ad esempio, l’insegnante può proporre cartelloni a cui i bambini possono far riferimento ogni giorno in autonomia per rileggere le regole della classe, per sapere quali sono i ruoli in quella giornata o settimana (chi cancella la lavagna oppure chi distribuisce i quaderni), per conoscere quali attività verranno svolte durante la mattinata a scuola.
A casa il bambino può avere a disposizione un planner giornaliero e/o settimanale per organizzare dettagliatamente le proprie giornate.
Ovviamente la pianificazione e l’organizzazione non devono diventare qualcosa di fisso che porta il bambino a sviluppare una mente rigida e perfezionista. La pianificazione, al contrario, deve mantenere il giusto grado di flessibilità, adeguarsi all’età del bambino ed essere sempre inserita all’interno di una cornice educativa.
Per esperienza personale, posso dire che il giusto livello di organizzazione porta innumerevoli vantaggi, tra i quali:
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maggiore capacità di controllo e concentrazione;
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consapevolezza del tempo effettivo a disposizione;
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autonomia (il bambino non deve chiedere all’adulto dove sono i materiali o che cosa deve fare oggi);
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riduzione dell’ansia e della fretta;
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riduzione delle dimenticanze (quaderni lasciati a casa, compiti dimenticati);
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maggiore motivazione nel portare a termine quanto pianificato.
Se siete interessati ad un esempio di metodo applicabile a scuola e a casa, vi suggerisco il metodo START ed il manuale specifico di riferimento che propone materiali e strumenti per gestire in modo efficace spazi, tempi e attività dei bambini. Perché non provare?
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