Basta capricci!
Quante volte abbiamo avuto a che fare con bambini capricciosi o abbiamo ascoltato genitori che si lamentano perché il proprio figlio piange, urla, non vuole mangiare, non vuole andare all'asilo? In questi casi il bambino diventa sicuramente difficile da gestire e da controllare, ma alcuni piccoli accorgimenti possono aiutare a fronteggiare i momenti di capriccio:
- innanzitutto dobbiamo essere consapevoli che il bambino fino ai 6-7 anni di età ha un cervello ancora immaturo e, pertanto, non sa ancora ben comprendere e gestire le proprie emozioni. Non dobbiamo quindi mai pensare che un bambino che fa i capricci sia un bambino "cattivo";
- manteniamoci sempre autorevoli e non cediamo alle richieste fuori luogo: ciò significa essere adulti amorevoli, affettuosi, che nel contempo rappresentano per lui una guida sicura in grado di insegnargli che ci sono regole e limiti da rispettare;
- parliamo con il bambino, spieghiamogli che comprendiamo la sua stanchezza o la sua rabbia ma facciamogli capire che il capriccio non è un buon modo per esprimerla; se diamo un nome alle emozioni che il piccolo sente, pian piano anche lui imparerà a verbalizzarle senza necessariamente ricorrere al capriccio e alle urla;
- non cediamo alla tentazione del ricatto (“Se ti comporti bene ti compro un bel giocattolo”): al momento ci salviamo dal capriccio, ma il bambino non capirà ciò che va fatto e ciò che non va fatto e soprattutto perchè;
- offriamogli sempre un’alternativa: se gli diciamo che una certa cosa non può farla, e lui non accetta questo di buon grado, spieghiamogli e mostriamogli quella che invece può fare;
- troviamo il tempo di leggere con il bambino storielle e favole a tema, oppure drammatizziamo insieme a lui la situazione e le emozioni vissute servendoci di bambole o pupazzi; questa strategia è utile per insegnargli a verbalizzare il proprio vissuto e, al contempo, stimola le sue abilità espressive e linguistiche.
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