Facciamo i compiti?

Come sollecitare la motivazione del bambino

Aiutare un bambino nello svolgimento dei compiti scolastici è un'attività educativa importante che in genere è affidata alle mamme (se non lavorano fuori casa), meno spesso ai papà oppure a persone delegate dalla famiglia (come ad esempio nonni, baby-sitter, studenti universitari).

Ma tutti sappiamo che di solito i bambini non hanno proprio voglia di fare i compiti, soprattutto se sono stanchi e hanno già trascorso la maggior parte della giornata sul banco di scuola… come non capirli? Quello dei compiti diventa quindi un momento altamente stressante sia per il bambino, sia per noi che lo supportiamo, ma alcune strategie possono aiutare ad affrontarlo con più serenità.

Nella mia esperienza, prima come baby-sitter poi come educatrice domiciliare, ho constatato quanto sia importante agire sulla motivazione del bambino. Dal punto di vista pedagogico sarebbe preferibile portarlo verso lo sviluppo di una motivazione intrinseca (faccio i compiti perché provo piacere nell'imparare) superando quella estrinseca (faccio i compiti perché altrimenti la mamma mi sgrida oppure la maestra mi dà una nota). Ma sappiamo che questo passaggio in genere non è semplice e immediato soprattutto per i bambini della scuola primaria e in particolare nel caso di compiti noiosi o poco interessanti. Allora cosa possiamo fare per sollecitare la motivazione?

  • Lasciamo che il bambino faccia da solo, non ipercontrolliamolo, ma offriamo la nostra presenza rassicurante per un aiuto in caso di difficoltà e diamo lodi per gli obiettivi raggiunti, senza sgridarlo in caso di errore;
  • dobbiamo essere figure autorevoli per i nostri bambini, mai autoritari e mai permissivi: affettuosi e pronti a lodare i suoi successi, capaci di offrire una guida sicura ma nel contempo permettendogli un certo grado di autonomia e di indipendenza;
  • frazioniamo un compito lungo in passaggi brevi a accessibili: il bambino sperimenterà il successo e l'auto-efficacia in ogni piccola tranche e sarà più motivato nel portare a termine l'intero compito passo dopo passo;
  • non tutti i bambini hanno una corretta percezione dello scorrere del tempo: diamogli un orologio, un timer, una piccola sveglia e stabiliamo con lui il tempo entro il quale un determinato compito dovrà essere svolto. Il bambino si distrarrà molto meno, sarà più concentrato e il riuscire a concludere l'esercizio nel tempo prestabilito lo farà sentire soddisfatto di sè;
  • siamo disponibili ad aiutarlo a sottolineare nel testo, ad evidenziare le parole-chiave, a elaborare mappe concettuali fin da quando, alla scuola primaria, inizia ad avere le prime paginette da studiare… non è mai troppo presto per porre le basi per un corretto metodo di studio;
  • ascoltiamo il bambino quando deve ripetere ciò che ha studiato e aiutiamolo a rielaborare i concetti con domande-stimolo semplici e calibrate alla sua età e, quindi, alle sue capacità di apprendimento e di espressione orale.

E ogni tanto… un premio per un compito svolto bene non guasta!

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