Mi racconti una fiaba?
Se volete che vostro figlio sia intelligente, raccontategli delle fiabe; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più.
A. Einstein
Tempo fa, in un articolo dedicato alla lettura, avevo parlato dell’importanza di educare precocemente i bambini al leggere e più volte ho sottolineato quanto raccontare storie sia importante per accompagnarli nella crescita, per far emergere le emozioni non espresse a voce, per aiutarli a superare piccole difficoltà e fasi critiche dello sviluppo.
Come educatrice e pedagogista, amante della lettura, credo fortemente nel valore dei libri e penso che la lettura e il racconto debbano entrare a far parte della vita quotidiana delle famiglie fin dalla nascita (o perché no, anche prima!). Purtroppo non tutti i genitori di oggi hanno dimestichezza con fiabe e storie, hanno poco tempo; anche i nonni moderni tendono a raccontare poco ai loro nipotini. Fortunatamente esistono genitori e nonni attenti che raccontano e leggono libri ai bambini!
Con un po’ di attenzione, nei nostri paesi e nelle nostre città si possono scovare alcune iniziative dedicate alla lettura per i bambini: ad esempio alcune biblioteche organizzano momenti in cui lettori si mettono a disposizione per educare i bambini al fascino della lettura e dell’ascolto. Un programma molto interessante che desidero segnalarvi è Nati per leggere, attivo su tutto il territorio nazionale con circa 800 progetti locali che ha l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni. Come si può leggere sul sito internet, che vi invito a “esplorare” con attenzione, “Nati per leggere diffonde la lettura a bassa voce, la lettura di relazione. La voce di un genitore che legge crea un legame solido e sicuro con il bambino che ascolta. Attraverso le parole dei libri la relazione si intensifica, essi entrano in contatto e in sintonia grazie al filo invisibile delle storie e alla magia della voce”.
La voce ha dunque un compito fondamentale: è come una magia e contribuisce a rafforzare il legame adulto-bambino (parlo di adulto intendendo un genitore, un nonno, un insegnante e, perché no, una baby-sitter… tutti possono e devono raccontare!). Il narratore deve quindi prestare molta attenzione a come legge: deve entrare nella storia, essere coinvolgente e appassionato, attirare l’interesse del bambino modulando il tono della voce e animando la storia con i gesti e le espressioni del viso. In poche parole bisogna creare la giusta atmosfera!
Oltre a rafforzare il legame, leggere precocemente ai bambini ha innumerevoli vantaggi dimostrati da varie ricerche scientifiche:
- il bambino che ascolta precocemente racconti e fiabe sviluppa un repertorio linguistico più ampio, cioè conoscerà e utilizzerà più parole;
- è più abile nelle sue capacità espositive, sia oralmente che in forma scritta;
- ha migliori capacità cognitive, di comprensione, di attenzione e di memorizzazione;
- entra in contatto con le emozioni e sa dare voce a quelle non facilmente esprimibili attraverso i personaggi dei racconti, che in genere ne vivono una vasta gamma;
- sperimenta la fiducia e si sente rassicurato, perché le fiabe hanno un lieto fine che risolve il problema raccontato.
Con tutti questi vantaggi, chi non è invogliato a leggere ai bambini una bella favola?
Per concludere mi piace riportare una similitudine degli scrittori Ongini e Pennac, che hanno paragonato la lettura a un virus che si propaga per contagio: i due autori hanno affermato che, quando i bambini vengono a contatto con genitori e insegnanti appassionati di lettura, ne restano inevitabilmente contagiati e scatta in loro una grande passione che li accompagnerà per tutta la vita.
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