Articoli

Educare in cucina

I bambini dovrebbero essere coinvolti nelle attività culinarie il più presto possibile: per esempio, quando ancora stanno nel seggiolone, possono essere posizionati in cucina con noi adulti e possono osservarci mentre prepariamo i pasti. Allo stesso tempo, possono iniziare a giocare con gli alimenti, manipolarli, scoprirne il profumo e la consistenza, pasticciare, assaggiare, fare i famosi “travasi” da un contenitore all’altro con l’acqua o con la pastina, sentire i rumori che ci sono in cucina.
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Il doudou... che cos'é?

L’oggetto transizionale, che possiamo chiamare doudou, risulta importante per aiutare il bambino nella gestione del disagio dato dalla separazione dalla mamma e per sentirsi rassicurato. Il genitore dovrebbe quindi dare molta importanza a tale oggetto e non dimenticarlo mai in caso di viaggi, visite dal pediatra, inserimento al nido, primi giorni della scuola dell’infanzia.
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Mi racconti una fiaba?

Come educatrice e pedagogista, amante della lettura, credo fortemente nel valore dei libri e penso che la lettura e il racconto debbano entrare a far parte della vita quotidiana delle famiglie fin dalla nascita (o perché no anche prima!).
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Non voglio andare a scuola!

4 consigli efficaci

Succede a volte che un bambino non abbia voglia andare a scuola: piange, fa i capricci, dice di avere mal di pancia oppure mal di testa. Talvolta questi sintomi sono “inventati” (e sono una scusa per restare a casa), altre volte possono essere reali e quindi possono rappresentare una spia che ci dice che qualcosa effettivamente “non va”.
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Per una scuola creativa

Parte 2

La scorsa settimana, nel post precedente, avevamo iniziato insieme un excursus attraverso alcune delle strategie che possono aiutare un insegnante a rendere la lezione più accattivante e creativa: il Cooperative Learning, il gioco, la lettura di ciò che piace (senza imporre libri noiosi!). Quali altre strategie possiamo mettere in campo con gli studenti?
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Per una scuola creativa

Parte 1

Se un bambino o un ragazzo si annoia e non ha interesse verso la scuola è importante cambiare rotta: il docente realmente attento alla classe e alle necessità di ogni singolo alunno a lui affidato deve cambiare prospettiva e deve modificare il proprio modo di insegnare.
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Il "diritto alla noia"

La noia generalmente è vista in modo molto negativo e spaventa moltissimo noi adulti: ci preoccupiamo in maniera esagerata che i nostri bambini si possano annoiare.
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Mamma lavoratrice = bambino "a rischio"?

Ogni giorno i dati e le statistiche del nostro Paese ci confermano quanto sia difficile per una donna entrare nel mondo del lavoro e restarci, soprattutto dopo la nascita dei figli. Le donne che riescono a mantenere il lavoro fuori casa, che va ad aggiungersi a quello domestico, si sentono spesso profondamente in colpa perché non riescono a dedicare ai figli tutto il tempo e tutte le attenzioni che vorrebbero dare loro.
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